Visto il tempestato panorama politico attuale, ricco di fratture interne ai partiti ed una situazione tutt’altro che buona lasciata da due precedenti governi, proviamo a fare una previsione sull’esito delle prossime elezioni politiche. Proviamo a fare una previsione sulle elezioni politiche 2022.

Secondo noi il Partito Democratico vuole perdere le prossime elezioni. Proviamo a spiegarne il perchè e la strategia di movimento in vista delle elezioni successive al 2022, tutt’altro che scontata.

Quando Enrico Letta, segretario attuale del Partito Democratico, ha annunciato la candidatura dell’ormai ex-ministro della salute Roberto Speranza (attualmente in quota con il partitino “Articolo 1”) ci è sorto il sospetto. Candidare un ministro che ha sbagliato così tanto nella gestione pandemica in ben due governi, contestato dalle piazze in modo pesante in tutte le sue comparsate pubbliche, non sembra un’idea strategicamente saggia per le elezioni. A meno che il pensiero non sia più sottile.

Ciak…Azione!

Il Partito Democratico ora avvicina anche Carlo Calenda, segretario di Azione. C’è da parte di Calenda talmente tanta emozione da fargli affermare che in caso di vittoria avrebbero “imprigionato Draghi” per farlo ritornare primo ministro. Affermazione poi smorzata con un’affermazione altrettanto esaltata “nel caso in cui Draghi non fosse disponibile, farei io il primo ministro” dice Carlo Calenda.

Questo avvicinamento del Partito Democratico è avvenuto solo dopo che Azione ha dichiarato di voler far entrare al suo interno i “profughi” di Forza Italia ovvero Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna. Che nesso potrebbe esserci fra le due operazioni?

Conte a 5 stelle

Giuseppe Conte è stato posto forzatamente come il rappresentante del Movimento 5 stelle, il cui consenso ormai è in caduta libera. Sia per l’incapacità dimostrata dal movimento in sedi istituzionali sia per il voltafaccia che ha fatto su quasi tutto il suo programma elettorale. Conte però ha urgenza di trovare uno scranno che gli dia un’immunità perché è ben conscio di non aver fatto il bene del Paese e quindi sa che presto o tardi la magistratura si muoverà nei suoi confronti, le prime sentenze contro il suo operato sono già uscite.
Quindi perché mettere un personaggio così in bilico a guida del Movimento 5 stelle? Per la visibilità acquisita durante i suoi due mandati da primo ministro? Per recuperare i voti delle bimbe di Conte? O forse perché serviva uno Schettino da porre alla guida del Movimento 5 stelle per mettere definitivamente la parola fine al movimento con le successive elezioni?

Viva l’Italia!

Renzi in tutto questo quadro dichiara di voler fare il battitore libero, di voler correre da solo alle prossime elezioni. Crediamo sia una scelta astuta la sua, non raccoglierà grande consenso ma forse un consenso sufficiente a qualificarsi come ago della bilancia in alcune situazioni a lui utili.

No green pass!

In tutto questo quadro manca un cenno ai nascenti partiti definiti “anti-sistema”. In questa tornata elettorale conteranno davvero poco, dimostreranno la loro ovvia impreparazione a queste elezioni e si schianteranno contro il muro di una cocente delusione. Chi sopravviverà a tutto questo, forte della batosta, potrà sperare in qualche numero minimo alle successive elezioni. Naturalmente su di loro ci saranno i riflettori accesi allora e verranno osteggiati, se necessario, con ogni mezzo.

Se non vincesse?

Il Partito Democratico qualora non vincesse le elezioni con la sua coalizione sarà comunque all’opposizione.
Il governo neo eletto si troverà tutti i disagi economici e sociali lasciati dai suoi due predecessori Conte II e Draghi, governi anti Italia che hanno fatto tutto meno l’interesse del paese, senza considerare i governi precedenti.

Dopo 6-12 mesi il governo, qualsiasi esso sarà, si troverà in grandissime difficoltà e cadrà facendosi male. A quel punto il Partito Democratico, in un sol colpo, potrà accusare il suo segretario, i “profughi” di Forza Italia, Azione e chiunque sarà in coalizione non gradito di aver perso le elezioni e a causa di questo di non aver potuto governare il paese. Ci sarà quindi un’epurazione di tutte le figure a cui verrà imputato questo disastro, per ripartire con più slancio verso le successive elezioni. Probabilmente cambiando anche il suo uomo di punta con questo pretesto.
Va da sè che la colpa del disastro allora verrà chiaramente imputata al solo governo di coalizione destra e non anche al “governo dei migliori” e al suo predecessore come sarebbe corretto.
Risultato finale il Partito Democratico acquisirà molti consensi e, salvo imprevisti, governerà nelle successive elezioni con una buona maggioranza.

Si conclude qui la nostra previsione sulle elezioni politiche 2022, chissà se avremo indovinato?