Ci siamo chiesti più volte quale sia il senso di giocare con ben 21 parametri per valutare lo stato di rischio di una regione Italiana esposta al virus. Purtroppo non siamo riusciti a trovare una risposta di tipo logico e sensato. Tutte valutazioni fatte su metri di misura diseguali che portano a parametri fantasiosi e relative restrizioni lecite o illecite.

Sarebbe più sensato invece fermare la caccia ai fantasmi con i tamponi, fermare l’inutile bollettino numerico sul Covid diffuso più volte al giorno dai mass media nazionali. Questo certamente avrebbe portato le persone a non correre al pronto soccorso al primo colpo di tosse dal momento che la maggioranza dei medici di base si guardano bene dal fare il loro lavoro. Giustamente!

Sono stati per anni terrorizzati e catechizzati a non prendersi responsabilità, facendo i medici di base come un tempo, ma a badare soprattutto al lato legale dell’approccio col paziente quindi non tanto a curarlo quanto ad agire in modo da essere inattaccabili o quasi dal punto di vista legale.

Così facendo negli anni passati anziché avere una squadra di medici che conoscono molto bene la popolazione da vicino, specie le fasce più deboli, hanno deformato un’intera categoria rendendola da indispensabile a quasi inutile. Ovviamente la nostra critica va alla classe politica che ha portato a questo non ai medici, generazioni di politici che hanno devastato un sistema sul territorio che funzionava molto bene, se pensiamo che una volta il medici di base arrivavano anche a togliere i denti in casa abbiamo detto tutto.

Quindi in questo scenario sanitario dell’assurdo abbiamo quasi totalmente perso le prime linee, il contatto diretto col paziente ad opera di un medico che lo conosca davvero, ottimo modo per combattere una guerra ad un virus o a qualsiasi altra patologia.

Una delle prime cose da fare sarebbe slegare le mani di questi poveri medici di base, andrebbero nobilitati e riabilitati loro scopo originario, contribuendo così non poco a svuotare gli ospedali da inutili visite specialistiche.