Dopo aver assistito a 17 mesi di un governo tecnico, scelto da Sergio Mattarella, capitanato da Mario Draghi. Varie conferenze stampa che sembravano parte di un film. Una disinformazione di massa portata avanti da tutti i maggiori giornali, radio e televisioni nazionali. Dopo 55 fiducie, chieste e concesse dal Parlamento italiano in 17 mesi (una media di una fiducia ogni 9 giorni), non gli hanno più permesso di fare tutto ciò che voleva liberamente allora lui si è stufato e, come il più perlamoso dei bambini ha detto “non gioco più”, dimettendosi, quello che è successo a seguire è puro teatrino politico.

Giunge la ciliegina sulla torta, l’incontro di Comunione e Liberazione di Rimini di due giorni fa. Sale sul palco Mario Draghi e la platea inizia ad applaudirlo prima che inizi il suo discorso.
Si potrebbe capire questo se avessimo un’economia con crescita a due o tre cifre, se avessimo dimezzati i costi energetici, se avessimo un sistema sanitario con liste di attesa dimezzate, se avessimo un maggior afflusso turistico rispetto al suo insediamento. Ma nessuno di questi fatti è avvenuto, anzi tutti questi ed altri fattori sono tutti andati peggiorando dal suo insediamento in poi.
Ha certamente ereditato una situazione complessa dai precedenti governi ed in particolare dal governo Conte. Ha preso in mano il timone dopo la fandemia, da un -20% sul PIL è appena riuscito ad arrivare ad un +7%, bel risultato ma ben lontano dal +20%. Dulcis in fundo poco dopo il suo insediamento si sarebbero dovuti rinnovere i contratti pluriennali per l’energia, come si è sempre fatto per avere prezzi vantaggiosi. Ma lui, Super Mario, da buon europeista atlantista ha pensato bene che tale mossa non andasse fatta, eh no perché rinnovando i contratti pluriennali avremmo potuto garantire al paese altri decenni di prezzi energetici buoni per aziende e privati.
Gli amici in Europa non avrebbero potuto far partire bene il carrozzone olandese della borsa energia se anche l’Italia non avesse aderito. E anche gli amici oltre oceano non avrebbero potuto venderci il loro gas, che necessita ovviamente di rigassificatori per poter essere fruito, ad un prezzo decisamente più alto del metano Russo. Con lo scoppio della guerra in Ucraina e le insensate sanzioni economiche contro la Russia portarsi in un mercato dove il valore dell’energia cambia più volte al giorno è forse una scelta sensata? O forse c’è il velato rischio di portare un paese alla rovina senza la certezza dei costi energetici stabili?

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Se Draghi fosse l’esperto di economia che dice di essere e che gli viene tributato dalle folle plaudenti non avrebbe dovuto saperlo? Non avrebbe dovuto rinnovare i contratti nazionali pluriennali con i fornitori, rifiutare le sanzioni economiche alla Russia al fine di tutelare l’economia del paese che è stato messo a capitanare?
Non lo ha fatto!
Inoltre ha venduto a marzo di quest’anno il 49% delle quote di Enipower, secondo produttore di elettricità in Italia, ad un fondo estero. Proprio nel momento il cui il prezzo dell’energia aveva già subito un enorme impennata, era il momento giusto per farlo tutelando il Paese? (vi rimandiamo a questo nostro articolo se volete approfondire il tema)
Il che apre la strada a due scenari:

  1. Mario Draghi non è capace come sembrava, è stato sopravvalutato, sapeva fare il bancario alla BCE e alla Banca d’Italia ma non sa prevedere scenari economici che tutelino un paese.
  2. Mario Draghi sa perfettamente quello che ha fatto, quali sono e saranno le conseguenze del suo operato, sa che non tuteleranno il nostro paese e sa che gioveranno solo ad interessi esterni.

Non ci sono molte altre opzioni. Aprire il cuore del paese ad aumenti insensati dei costi dell’energia basati su speculazioni di una borsa europea con sede in Olanda ha ripercussioni quotidiane su tutta l’economia italiana. Il che si traduce in una non tranquillità in primis del nostro mercato interno e in secundis delle nostre esportazioni. La mancanza di stabilità impedisce la pianificazione e le previsioni, obbliga ad attuare strumenti che facciano da cuscinetto per eventuali eccessive oscillazioni del prezzo energetico alle quali stiamo assistendo oggi.

L’energia viene utilizzata da tutti noi, dalle industrie e dai privati, 24 ore al giorno. Tutti noi abbiamo elettrodomestici che non vengono mai spenti, ci riscaldiamo per lo più col metano. Le aziende cosa possono produrre senza elettricità? Gli uffici pubblici possono rimanere senza computer perché non hanno corrente per accenderli?
L’energia, specie quella elettrica, è ormai divenuta un bene primario per mantenere il nostro attuale livello qualitativo di vita, diversamente va degradato, è forse questo che ha rincorso Super Mario?
I parallelismi con la Grecia sarebbero fin troppo facili, ma non è al passato che vogliamo guardare, bensì al futuro.
Chiunque plauda una persona che ci ha portato a questo evidentemente ha il cervello affumicato dalla propaganda informativa che continua a dire che Mario è bravo, Mario è super, Mario è il migliore. Senza porsi domande, senza uscire dagli schemi preconfezionati dalla carta stampata, senza usare il buon senso ragionando sul bene comune.
E’ molto evidente che quanto fatto dal governo Draghi non abbia nulla di buono per il nostro paese in termini prospettici, è evidente che continuare ottusamente a perseguire il progetto Europa Unita sia folle. Era una bella idea, un bel progetto, ma è stato evidentemente realizzato male. La nave Europa Unita sta colando a picco e se non saremo veloci ad abbandonarla gettando a mare anche la zavorra della sua monete unica, riprendendoci quindi la nostra sovranità monetaria, incorreremo in grossisimi problemi di soluzione quasi impossibile se non un fallimento certo.